Tamponamento a Catena: Responsabilità e Procedura Assicurazione

Sul tamponamento a catena circolano, purtroppo, diverse leggende metropolitane, che in genere danno luogo a discussioni particolarmente accese quando si cerca di stabilire chi debba a chi successivamente ad un incidente del genere.

Lo scopo della guida che vi apprestate a leggere è proprio quello di fare chiarezza su una delle questioni più dibattute (e difficili da capire) del Codice della Strada. Cosa succede a livello legale e di responsabilità civile, quando ci troviamo ad affrontare un tamponamento a catena? Quali sono le procedure da seguire con l’assicurazione? Vediamolo insieme.

Di cosa si parla quando diciamo tamponamento a catena

Prima di addentrarci nella discussione, dobbiamo necessariamente stabilire cosa sia un tamponamento prima e un tamponamento a catena poi. Si tratta nello specifico di un incidente nel quale un veicolo urta, con la sua parte anteriore, la parte posteriore di un altro veicolo, che lo precede nel senso di marcia.

Nel caso del tamponamento a catena però sono coinvolti almeno 3 veicoli, di cui quelli in mezzo urtano quelli avanti a causa del precedente tamponamento dell’ultimo veicolo lungo la fila. In questo caso applicare l’articolo 141 del Codice della Strada è particolarmente difficile, dato che lo stesso recita appunto:

è obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione”

Nel caso in cui non ci siano cause di forza maggiore dunque (come può essere quello del tamponamento a catena) la responsabilità civile ed eventualmente penale è sempre a carico di chi ha tamponato.

Tamponamento a catena

Il caso specifico del tamponamento a catena

Nel caso del tamponamento a catena le cose si fanno decisamente più complicate. Individuare il responsabile della serie di incidenti è piuttosto difficile, e per questo la giurisprudenza ha trovato utile dividere le tipologie di tamponamenti a catena in due.

Nel primo caso c’è il tamponamento a veicoli fermi, ovvero quando questi stazionano a causa di una coda nel traffico, oppure in prossimità di un semaforo. In questo caso la responsabilità civile è da imputarsi in via esclusiva a chi è responsabile del primo tamponamento, ovvero dell’ultimo veicolo nella coda di veicoli protagonisti dell’incidente.

Nel caso in cui invece i veicoli siano in movimento, secondo quanto riportato dall’articolo 2054 del Codice Civile, si presume, e citiamo il codice, fino a prova contraria, che ognuno dei conducenti abbia responsabilità pari ovvero abbia concorso in maniera uguale al danno che viene patito dai veicoli singoli.

Tutti i conducenti coinvolti nel sinistro, nella forma di tamponante e tamponato, si ritengono responsabili in egual misura, in quanto non hanno rispettato quella che è la distanza di sicurezza rispetto ai veicoli che li precedono (e sul caso è intervenuta anche la Cassazione, con sentenza n. 4021/2013).

La presunzione generata da questo approccio e dalla lettera del codice rende dunque ogni conducente responsabile per i danni riportati dal conducente e dal veicolo che gli stanno davanti. Si possono comunque produrre prove, previste dalla legge, al fine di discolparsi. Nel caso generale comunque, ogni veicolo tamponato potrà avanzare domanda risarcitoria nei confronti del veicolo che lo ha tamponato, e quindi alla sua compagnia assicuratrice.

Il primo veicolo della colonna di auto tamponate

La responsabilità così ripartita non va comunque a colpire il primo veicolo della colonna, quello che per intenderci non ha urtato nessun altro veicolo. In questo caso, limitatamente al primo veicolo, ci si comporta come se il tamponamento a catena fosse avvenuto a veicoli fermi, con dunque la possibilità per il conducente di rivalersi per i danni da esso stesso patiti e patiti anche dal suo veicolo, nei confronti esclusivi della compagnia assicuratrice del veicolo che lo ha tamponato.

Tamponamento a catena in movimento: in quali casi si può escludere la colpa del tamponature?

Chi si trova a rivestire lo scomodissimo ruolo di tamponatore-tamponante, può comunque produrre prove a sua discolpa, che devono essere comunque ricondotti come fattispecie pressoché unica ai rilevamenti che le forze dell’ordine effettueranno sul luogo dell’incidente.

A creare discolpa possono concorrere la velocità del veicolo tamponante, la sua condotta particolarmente pericolosa, le condizioni atmosferiche che avrebbero dovuto imporre al tamponante una guida adeguata e in generale più attenta.

Sono stato tamponato e ho tamponato a mia volta, nei confronti di chi ho responsabilità?

La domanda in questione è quella che probabilmente interesserà il grosso dei lettori che è arrivato su questa pagina: in questo caso possiamo dire che, in via generale, saremo responsabili esclusivamente per quanto avvenuto al veicolo che ci precede, ovvero quello che abbiamo tamponato.

Saremo ovviamente responsabili per ogni tipo di danno a cose e persone avremo arrecato a causa dell’incidente avvenuto.

Possiamo discolparci esclusivamente nel caso in cui fossimo in grado di dimostrare di avere tenuto una condotta su strada impeccabile e che il tamponamento si da imputarsi in via esclusiva al veicolo che ha, a sua volta, tamponato noi.

Quanto appena affermato vale in via pressoché esclusiva per i tamponamenti a catena in movimento. Nel caso in cui invece fossi mo coinvolti in un tamponamento a catena a veicoli fermi, non saremo responsabili di nulla, a meno che non abbiamo dato il via noi al tamponamento a catena.

Chiamare sempre e comunque la polizia

Gli eventi che si registrano in un tamponamento a catena sono sempre di difficile valutazione, sopratutto nei momenti subito successivi all’incidente, fasi concitate che in genere mal si sposano con la nostra lucidità e con quella degli altri conducenti.

A questo scopo è sempre utile ricorrere all’aiuto delle forze dell’ordine, che saranno in grado, al meglio delle loro possibilità, di rilevare quanto avvenuto e attribuire responsabilità in modo chiaro, o comunque qualitativamente migliore rispetto a quello che riuscirebbero a fare i conducenti coinvolti nell’incidente, che più per amore della verità, è normale che agiscano a difesa del loro patrimonio.

Il tamponamento a catena, come avevamo detto in apertura, è un evento piuttosto complesso, che può dare luogo a responsabilità multiple di una pluralità di soggetti e che in genere è accompagnato da danni a cose e persone economicamente ingenti.

\Meglio sempre affidarsi all’esperienza e al raziocinio delle forze dell’ordine, soprattutto se riteniamo di essere nel giusto e dunque di avere solo da perdere da una potenziale situazione confusa.

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