Quanto Costa Rottamare un’Auto: Incentivi e Costi per la Demolizione

Rottamare l’auto vecchia è conveniente quando in giro ci sono dei buoni incentivi, ma la rottamazione auto presenta anche dei costi.

Quanto costa rottamare un’auto? Seguiteci in questa breve guida dove vi spiegheremo i passaggi da seguire per la rottamazione e la demolizione auto e accenneremo anche agli ultimi incentivi rottamazione auto.

Rottamazione auto vecchia: come fare

Se il proprietario non ha intenzione di acquistare un’auto nuova può far demolire la macchina presso un centro di raccolta autorizzato.

Nel caso invece egli voglia comprare un’altra auto può recarsi presso un concessionario e procedere alla rottamazione auto.

In entrambi i casi il veicolo vecchio va cancellato dal PRA e, dunque, il gestore del centro di raccolta o il concessionario devono provvedere a farlo entro 30 giorni consecutivi dalla consegna, attraverso la presentazione della richiesta di “cessazione della circolazione per demolizione”.

E se c’è un fermo amministrativo? In questo caso è necessario prima cancellare quest’ultimo (pagando le somme dovute al concessionario dei tributi) e successivamente richiedere la cessazione della circolazione per demolizione.

Per evitare brutte sorprese si consiglia quindi di richiedere una “visura”, in modo da verificare che sul veicolo non sia iscritto un fermo amministrativo.

La visura si può chiedere agli uffici del PRA (costo 6,00 euro) oppure tramite il servizio online Visurenet dell’ACI (costo 8,83 euro di cui 6,00 euro per visura e 2,32 + 22% IVA per costo servizio telematico), oppure ancora presso una delegazione ACI o un’agenzia di pratiche auto (costo tariffe previste per legge più quelle del servizio di intermediazione).

Con la cancellazione del veicolo dal PRA cessa ovviamente anche l’obbligo di pagare il bollo auto.

Documenti rottamazione auto e demolizione: quali servono

Per la rottamazione auto e la demolizione il proprietario deve consegnare (oltre al veicolo) anche le targhe, la carta di circolazione e il certificato di proprietà cartaceo o il foglio complementare.

In presenza del certificato di proprietà digitale (CDPD), gli autodemolitori sono direttamente autorizzati a utilizzare quest’ultimo per richiedere la radiazione della macchina dal PRA.

 

 

In caso invece di smarrimento della targa e/o dei documenti va consegnata la denuncia (o la dichiarazione sostitutiva di resa denuncia) presentata alle autorità.

Una volta consegnato il veicolo il concessionario (o il demolitore) rilascia al proprietario il cosiddetto “certificato di rottamazione”, dove sono presenti i seguenti dati:

  • nome e cognome del proprietario/detentore;
  • indirizzo del proprietario/detentore;
  • numero di registrazione/identificazione e firma del titolare dell’impresa che rilascia il certificato;
  • autorità competente che ha rilasciato l’autorizzazione all’impresa;
  • data e ora di rilascio del certificato e data e ora di presa in carico del veicolo;
  • impegno a provvedere alla richiesta di cancellazione dal PRA;
  • estremi di identificazione del veicolo (classe, marca, modello, targa e numero di telaio), dati personali e firma del soggetto che effettua la consegna del veicolo (se si tratta di soggetto diverso dal proprietario, anche i dati di quest’ultimo).

Ma si può far demolire l’auto all’estero? Certo che sì, ma occorre la seguente documentazione:

  • certificato di proprietà o foglio complementare, targhe e carta di circolazione. In caso di smarrimento o furto di documenti e/o targhe va consegnata la relativa denuncia o la dichiarazione sostitutiva di resa denuncia;
  • nota di presentazione al PRA. Qui va utilizzato il retro del CdP oppure il modello NP3C, in doppio originale, stampabile dal sito o in distribuzione gratuita presso gli STA delle Unità Territoriali ACI e gli uffici provinciali della Motorizzazione;
  • certificazione del demolitore estero di avvenuta demolizione con allegata traduzione ufficiale del testo.

Il certificato di rottamazione auto solleva da ogni responsabilità (civile, penale e amministrativa) il proprietario del veicolo, ad esclusione dei fini tributari per i quali occorre fare riferimento alle disposizioni normative delle singole Regioni.

Va quindi richiesto obbligatoriamente e conservato con cura nel caso in futuro arrivi un controllo fiscale.

Quanto costa rottamare un’auto

Veniamo ora alle spese. Quanto costa rottamare un’auto?

Non molto, perché il proprietario deve pagare solo gli importi per la cancellazione dal PRA e quelli relativi all’eventuale trasporto del veicolo al centro di raccolta o al concessionario.

Questi i costi previsti dalla legge per la demolizione auto:

  • 13,50 euro di emolumenti ACI;
  • 32,00 euro di imposta di bollo se si usa il CdP come nota di presentazione (48,00 euro se si usa il modello NP3C).

E i lavori di smaltimento? Dato che la legge consente di smontare e rivendere i pezzi dell’auto, se quest’ultima è in buono stato è probabile che il centro autorizzato la ritiri gratuitamente.

 

Incentivi rottamazione auto

Gli incentivi rottamazione auto permettono ai consumatori di acquistare vetture a un prezzo ribassato e, allo stesso tempo, consentono alle case di veder crescere gli ordinativi e fronteggiare un periodo di crisi.

Questi “aiuti” variano di anno in anno e per il 2017 c’è un super ammortamento (cioè l’abbassamento dell’imponibile su cui calcolare le imposte) pari al 120%, ma è destinato solo ai veicoli aziendali. Questi i limiti di deducibilità:

  • 2.065 euro per i ciclomotori;
  • 4.131 euro per i motocicli;
  • 18.076 euro per le auto e gli autocaravan;
  • 25.823 euro per le auto degli agenti e dei rappresentanti di commercio.

Quest’anno lo Stato non ha stanziato ecoincentivi né per le auto elettriche o ibride né per quelle a metano o GPL.

Si può però usufruire di agevolazioni regionali (o di quelle concesse da alcune città) per le auto meno inquinanti, come l’accesso libero alle ZTL e i parcheggi gratuiti o a prezzo ridotto.

In ogni caso gli autoveicoli, i motocicli e i ciclomotori elettrici sono esenti dal pagamento del bollo auto per i 5 anni dalla prima immatricolazione, mentre le auto ibride sono esenti per i primi 3 o 5 anni a seconda dalla Regione di riferimento.

Le auto GPL pagano invece il 25% del valore del bollo previsto per le auto a benzina nelle seguenti regioni: Puglia, Trentino Alto Adige, Sardegna, Abruzzo, Toscana, Veneto, Lazio, Emilia, Campania, Molise, Liguria e Valle d’Aosta.

Leggi Anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *